Angeli e Arcangeli

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29 Settembre e 2 ottobre.
Due date vicine tra loro e prossime, legate civilmente a due importanti eventi, la Giornata Mondiale del Cuore (Heart Day, 29 Settembre, con visite cardiologiche gratuite) e la Festa dei nonni (2 Ottobre).
Insieme agli ANGELI, di cui ricorre la festività proprio il 2 di Ottobre e agli ARCANGELI, celebrati il 29 Settembre.

Angeli e Arcangeli dunque, questi sconosciuti ma di cui senz’altro abbiamo sentito parlare spesso, in cui si intreccia verità e mitologia.
Ed è appunto su questo argomento che mi soffermerò e lo farò cominciando
con un racconto.

Molti anni fa, alcuni secoli prima della nascita di Gesù, il popolo di Israele era stato costretto ad abbandonare la propria terra e molte persone avevano trovato rifugio nelle regioni circostanti, nei villaggi e nelle campagne. La maggior parte degli ebrei, vivendo così, sparpagliati tra gli altri popoli, e privi di guide spirituali, stavano dimenticando le antiche tradizioni tramandate dai loro padri e vivevano un po’
così, come accade anche oggi, dimentichi della legge di Dio.

Tuttavia, anche in mezzo ad una generazione mondana e insipiente, c’era ancora qualcuno che era rimasto fedele a Dio.

E vorrei proprio raccontarvi la storia di uno di questi uomini, di Tobi, che anche in
mezzo alle difficoltà non aveva mai smesso di pregare e di condividere il pane con gli affamati.

Tobi era un uomo di fede ma questo non significa che fosse un sempliciotto, anzi,
era saggio e abile negli affari, tanto che era stato nominato dal re degli Assiri per gestire i suoi beni, come diremmo oggi, era ministro del commercio.

Arrivò però il giorno
in cui il re fu ucciso e salì al trono suo figlio e divenne un tiranno, accentrando
su se stesso tutto il potere il quale cacciò dalla corte Tobi e lo mandò in rovina.

Nonostante le avversità Tobi non perse la fede, anzi, Dio fu il suo unico sostegno,
e con grande generosità continuava ad aiutare i poveri e a compiere tutte le opere di misericordia.

E fu proprio a causa della sua generosità che una sera rimase fuori fino a tardi e
si coricò per riposare sotto ad un albero.

Ora, su quell’albero c’erano degli uccelli,
i cui escrementi finirono proprio negli occhi di Tobi e quando si sveglio si accorse di essere cieco, come se un velo bianco gli impedisse di vedere.

Questa volta Tobi veramente si sentì abbattuto, non tanto per la preoccupazione della sua salute, ma per l’amore che nutriva verso la sua famiglia, perché non aveva più la possibilità di mantenerla.

Come sempre Tobi trovò rifugio nella preghiera e disse a Dio: “Tu sei giusto, Signore, e giuste sono tutte le tue opere. Ogni tua via è misericordia e verità. Tu sei il giudice del mondo. Ora,
Signore, ricordati di me e guardami.”

In quello stesso istante a molti chilometri di distanza, una ragazza afflitta e disperata, rivolgeva a Dio la sua angosciata preghiera.
Si trattava di Sara, una lontana parente di Tobi, una ragazza con un cuore puro, devota a Dio, la quale però era tormentata da un diavolo che, per invidia, le aveva reso la vita impossibile.

Sara si era infatti sposata ben sette volte e ogni volta il diavolo aveva ucciso suo marito durante la notte di nozze.

E così Sara pregava dicendo: “Benedetto
sei tu, Dio misericordioso, e benedetto è il tuo nome nei secoli. Ti benedicano tutte
le tue opere per sempre. Ora a te alzo la faccia e gli occhi.”
Sara era tanto triste che arrivò a chiedere a Dio: “Comanda che io sia tolta dalla terra”, ma poi aggiunse: “Se tu non vuoi che io muoia, guarda a me con benevolenza”.

In quel preciso momento la preghiera di tutti e due fu ascoltata da Dio, e fu così che Dio decise di mandare in soccorso uno dei suoi angeli più valorosi, l’arcangelo Raffaele, affinché risolvesse ogni cosa.

Quando Tobi si alzò al mattino, all’improvviso gli tornò in mente un ricordo che aveva completamente dimenticato. Ricordò che molti anni prima aveva lasciato un piccolo tesoro in custodia ad un uomo che viveva a pochi giorni di cammino da casa sua.

Ora Tobi aveva un figlio di nome Tobia -e qui è importante non fare confusione altrimenti si perde il filo del racconto: Tobi era il papà e Tobia il figlio. Fu così che Tobi chiamò il figlio Tobia e gli chiese di andare in cerca di quest’uomo per reclamare i dieci talenti di argento che aveva in custodia.

C’era tuttavia un problema, ovvero che Tobia era un ragazzo giovane, non conosceva la strada e non avrebbe nemmeno saputo riconoscere colui che gli doveva il denaro, per questo Tobi non si fidava a mandarlo da solo.

Ma, proprio in quel momento dalla strada saltò fuori un tale che si presentò con il nome di Azaria, in realtà era l’angelo mandato da Dio ma loro non lo sapevano. Questo tale disse
di essere pratico di queste cose e che cercava lavoro e che avrebbe potuto aiutarli.

Tobi non si fece sfuggire l’occasione e dopo aver benedetto il figlio Tobia e Azaria come sua guida, li inviò per compiere la missione di riscuotere il denaro. Il giovane partì
insieme con l’angelo e anche il cane li seguì e s’avviò con loro e camminarono insieme.

Ma ora fate bene attenzione, sentite cosa capitò durante il viaggio. A metà strada si trovarono a costeggiare il fiume Tigri, fu così che a Tobia venne voglia di mettere i piedi in acqua ma Azaria si accorse del pericolo che stava incombendo su di lui; infatti,
un grosso pesce si era avvicinato per divorare il piede di Tobia, ma l’angelo lo mise in guardia e fu così che Tobia si salvò. Ma non solo, Azaria gli disse di afferrare quel pesce e di estrarne il fiele, il cuore e il fegato, per farne dei medicamenti.

Ripreso il viaggio Azaria disse a Tobia: “Questa notte ci fermeremo a casa di un cugino di tuo padre, che ha una figlia molto bella, di nome Sara. È tuo diritto chiederla in sposa.”

Tobia, che sapeva dei mariti morti a Sara ebbe paura ma Azaria lo rassicurò e gli disse:
“Non temere. Tu la salverai: non appena sarete rimasti soli in camera da letto, getta
il cuore e il fegato di questo pesce nel braciere dell’incenso: il profumo che si spanderà costringerà il demonio a scappare. Poi inginocchiatevi e pregate.”

Tobia si fidò, fece come gli aveva suggerito Azaria e con grande gioia sua, di Sara, e di tutta la famiglia si sposarono, e il diavolo non poté far loro alcun male, perché Dio era con loro.

Ormai Tobia aveva tanta stima e fiducia di Azaria che gli chiese di andare da solo a riscuotere i talenti di argento, mentre lui
sarebbe stato con sua moglie. E Azaria fece quello che gli era stato chiesto, e una volta recuperato il tesoro accompagnò i giovani sposi sani e salvi fino alla casa di Tobi
che li stava aspettando.
Il cane, che aveva accompagnato lui e Tobia, li seguiva.

Arrivati a casa, l’angelo, prima di congedarsi da loro, diede quest’ultimo consiglio, di stendete il fiele del pesce sugli occhi di Tobi e questi all’istante recuperò la vista.

Fu solo allora che Azaria chiamò in disparte Tobi e Tobia e gli rivelò il suo vero nome, Raffaele, che significa: “medicina di Dio” e mostrò il suo aspetto, che era quello di una creatura luminosa e celestiale, che rifletteva la bellezza e la potenza di Dio.

Raffaele spiegò che era stato vicino a loro ben prima che se ne accorgessero; infatti, era stato lui a portare a Dio le loro preghiere, ed era stato lui a raccontare a Dio tutta la carità e le opere buone che Tobi faceva tutti i giorni e spiegò che quando Dio ebbe ascoltato la loro preghiera gli affidò la missione di prendersi cura di loro, e aggiunse: “Io
sono Raffaele, uno dei sette angeli che sono sempre pronti a entrare alla presenza della Gloria del Signore”. Allora furono presi da grande timore tutti e due; si prostrarono con la faccia a terra ed ebbero una grande paura.

Ma l’angelo disse loro: “Non temete:
la pace sia con voi. Benedite Dio per tutti i secoli. Quando ero con voi, io stavo con voi non per bontà mia, ma per la volontà di Dio: lui dovete benedire sempre, a lui
cantate inni. Quando voi mi vedevate mangiare, io non mangiavo affatto: ciò che vedevate era solo apparenza. Ora benedite il Signore sulla terra e rendete grazie a Dio. Ecco, io ritorno a colui che mi ha mandato.

L’arcangelo Raffaele si sollevò in volo in tutto il suo splendore, poi scomparve nell’alto dei cieli.

E fu allora che Tobi e il figlio Tobia e la moglie Sara pregarono dicendo: «Benedetto Dio! Benedetto il suo grande nome! Benedetti tutti i suoi angeli santi!

Carissimi fratelli, questa non è una storia che ho inventato, ma è scritta nella Bibbia, nel libro di Tobia, che vi invito a leggere.

Io l’ho raccontata a voi per farvi vedere come gli angeli sono presenti nel mondo e come intervengono nella nostra vita per aiutarci,
a volte in modo misterioso, senza che ce ne accorgiamo.
Nella Bibbia sono raccolti molti episodi in cui gli angeli intervengono nella vita degli uomini. Lungo tutta la Bibbia incontriamo la presenza degli angeli, dal principio fino all’ultimo libro che è l’Apocalisse, che ricordiamo, è un libro che raccoglie le testimonianze di un angelo, come troviamo
scritto nell’ultimo capitolo: “Io, Gesù, ho mandato il mio angelo per testimoniare
a voi queste cose”.
E poi l’Apocalisse contiene la grande battaglia tra le forze demoniache e quelle angeliche. Ed è proprio nell’Apocalisse che troviamo anche una testimonianza preziosissima
sugli angeli: Scoppiò quindi una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago. Il drago combatteva insieme ai suoi angeli, ma non prevalse e non vi fu
più posto per loro in cielo. E il grande drago, il serpente antico, colui che è chiamato
diavolo e il Satana e che seduce tutta la terra abitata, fu precipitato sulla terra
e con lui anche i suoi angeli. L’arcangelo Michele combatte con i suoi angeli contro il dragone, contro satana e i suoi angeli.

E forse adesso prima di procedere con i passi
biblici, è meglio cominciare a fare un po’ di chiarezza. Chi sono gli angeli?
Noi crediamo che Dio abbia creato ogni cosa dal nulla e, come diciamo nel Credo, Dio è il creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili ed invisibili. L’esistenza di esseri spirituali, incorporei, che noi chiamiamo angeli, è una verità di fede.
Si, fa parte della nostra fede. La testimonianza della Scrittura non lascia dubbi. Cerchiamo di capire meglio chi sono.

Gli angeli sono creature spirituali, e sono messaggeri divini , infatti la parola angelo, in greco, significa proprio questo: messaggero. Gli angeli sono
dunque servitori e messaggeri di Dio. Gesù ci ha detto che loro vedono il volto del Padre che è nei cieli, che significa che sono sempre a sua disposizione, e dall’antico testamento
sappiamo anche che sono potenti esecutori dei suoi comandi, pronti alla voce della sua parola.

Gli angeli hanno intelligenza e volontà: sono persone spirituali e immortali, che superano in perfezione tutte le creature visibili.
Gesù Cristo è il centro del mondo angelico.

Essi sono i suoi angeli, infatti, un giorno,
il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli. Sono suoi perché
per mezzo di lui sono state create tutte le cose, quelle nei cieli e quelle sulla terra,
quelle visibili e quelle invisibili: Troni, Dominazioni, Principati e Potestà.
Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui. Sono suoi ancor più perché li ha fatti messaggeri del suo disegno di salvezza, inviati per servire coloro che devono
ereditare la salvezza.

Gli angeli e gli arcangeli, fin dalla creazione e lungo tutta la storia della salvezza, annunciano questa salvezza e servono la realizzazione
del disegno salvifico di Dio: dopo la disobbedienza di Adamo ed Eva chiudono il paradiso terrestre,
proteggono Lot dalla distruzione di Sodoma, salvano Agar e il suo bambino nel deserto, trattengono la mano di Abramo che stava per sacrificare suo figlio; e poi si potrebbero citare moltissime altre occasioni in cui gli angeli sono intervenuti a sostegno del popolo di Dio e dei profeti. Infine, nella pienezza
dei tempi, è l’angelo Gabriele che annuncia
a Maria la nascita di Gesù.
E a partire da quel momento fino all’ascensione al cielo,
la vita di Gesù è cornata dalla presenza di angeli. Essi proteggono l’infanzia di Gesù, lo servono nel deserto, lo confortano durante l’agonia. Sono poi presenti accanto alla tomba
vuota e annunciano la risurrezione. E alla fine dei tempi, al ritorno finale di Cristo,
saranno là, al servizio del suo giudizio.

Ancora oggi come nell’antichità, tutta
la nostra vita usufruisce dell’aiuto misterioso e potente degli angeli. Ogni fedele ha al proprio fianco un angelo come protettore e pastore, si, tutti noi abbiamo un angelo che
ha ricevuto da Dio il compito di prendersi cura di noi, e questo è l’angelo custode.

Spero che questa riflessione vi sia stata di aiuto per portare chiarezza sugli
angeli e concludo con le parole di Tobia:

Benedetto Dio! Benedetto il suo grande nome!
Benedetti tutti i suoi angeli santi! Sia il suo santo nome su di noi e siano benedetti
i suoi angeli per tutti i secoli.

Angela Taglialatela

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