In quest’anno universitario si è svolto, all’Istituto Teologico Leoniano di Anagni, un corso d’informatica tenuto dal professore Riccardo Petricca. Oltre vari insegnamenti utili sul tema dell’informatica da parte del professore, hanno contribuito alle lezioni vari professori d’Italia, i quali hanno tenuto delle lezioni veramente interessanti. Ogni argomento trattato sui Media digitali è stato degno di considerazione, soprattutto per la grandissima diffusione nell’umanità di internet, delle tecnologie e di tutto quello che riguarda il campo informatico. Il mio articolo si concentrerà sui temi trattati dal professore Massimiliano Padula nella sua lezione sull’educazione digitale; la foto e le altre citazioni in corsivo saranno prese dal materiale che lui ci ha spiegato in classe. Principalmente svolgerò l’articolo evidenziando l’importanza essenziale dell’educazione ai media digitali secondo 3 passaggi: prima una parte teorica, poi una parte pratica e infine una conclusione.
L’uomo di sempre ha bisogno di essere educato per dirigere nel giusto modo le proprie scelte e per compiere bene quello che ha scelto. Nel corso del tempo ogni generazione adulta ha sentito il compito di indirizzare i giovani ai valori da praticare nella vita. Questa educazione è sempre in relazione al contesto storico, in cui s’incarnano i valori in un modo o in un altro. Quindi, l’umanità tramanda dei valori eterni ed è chiamata a viverli nel concreto della storia in cui abita. Di fronte a questo essenziale insegnamento si presenta il rischio principale in cui può incorrere una generazione di adulti: il contesto storico che vuole determinare il cambiamento dei valori. Questa condizione storica la reputo rischiosa poiché il valore della famiglia, del rispetto, della fede, e tutti gli altri, hanno un valore in se stessi e non in base al tempo in cui si vive. Credo che un contesto storico possa aiutare un valore a determinarsi meglio, senza far perdere la sua essenziale importanza per regolare la vita dell’uomo. In base al tema dell’educazione digitale, possiamo benissimo vedere come l’argomento sui valori e il contesto storico calzi a pennello per descrivere cosa sta succedendo da trent’anni a oggi. Difatti, la straordinaria, velocissima e gigantesca evoluzione del mondo digitale ha portato ad un vero cambiamento della società in tutte quelle nazioni dove sono arrivati diffusamente i media digitali. Principalmente si evince un bisogno dell’uomo a vivere sempre di più in relazione a tutti quei mezzi che lo portano ad essere una persona digitale. Il motivo principale è che il mondo digitale offre l’opportunità di stare a contatto con innumerevoli realtà che riguardano la persona umana nella sua totalità: dalla salute al sacro, dal divertimento alla comunicazione, dallo sport alla politica e così via. In base a quest’ultima informazione possiamo trarre il primo insegnamento sull’educazione digitale: l’uomo ha ricevuto il dono dei media digitali per usarli bene affinché possa realizzare sempre più pienamente se stesso. Quindi, in se stessi internet e la tecnologia, e tutto quello che gli ruota attorno, non sono male, ma può essere negativo l’uso che ne possiamo fare. Ecco che qua subentra il rischio di cui parlavamo prima: questo mondo digitale può influenzare negativamente i valori essenziali se l’uomo contemporaneo non è bene educato su come, quando e quanto usarli. In particolare, voglio riportare una citazione di Alessandro d’Avena su quello che può determinare la concretizzazione di questo rischio negli ambiti della nostra vita: “[…] Andiamo così veloci che non riusciamo più a fare esperienza delle cose, trasmetterla alla generazione successiva. Non ci capiamo e ci capiamo sempre meno perché andiamo velocissimo. Il dialogo fra generazioni, già di per sé arduo, si inceppa sempre di più”. Con queste parole si evince che abbiamo bisogno di tornare a riflettere sui valori di sempre che debbono guidare anche questo mondo contemporaneo.
Passando alla parte pratica dell’articolo, voglio considerare il rapporto concreto che i media digitali incidono nella vita dell’umanità in relazione ai valori. Prima di tutto voglio affermare l’importanza del vivere la realtà che abitiamo senza dipendere dai media. Quindi, l’umanità ha bisogno di imparare a dominare i mezzi di comunicazione e non farsi dominare da essi. A questo proposito sono d’accordo con le parole del professore Padula che si oppone a un terra guidata dai media: “Per no media’s land intendo una zona franca dai media, una porzione di tempo quotidiano (a tavola, ad esempio) in cui tutti i device vengono spenti, per riscoprire la piacevolezza della presenza e della conversazione”. Visto che la cellula principale della società è la famiglia, voglio ricordare il suo immenso valore per la vita umana per quanto riguarda l’educazione. Visto che la situazione attuale della famiglia è molto critica, sono messi in discussione anche gli altri valori che dovrebbero essere trasmessi in primis proprio dai genitori. Quello che si nota in generale è che molti adulti sono stati così tanto presi dal mondo sempre più tecnologico-mediatico che non sono riusciti a capire quanto poteva essere rischioso il non assumere un atteggiamento serio e responsabile verso le novità digitali che si presentavano. È veramente un dispiacere vedere genitori, figure educative e varie autorità più interessate alla vita digitale che a compiere bene il loro ruolo. Ecco perché è bene affermare che “sia gli adulti che i ragazzi hanno molto da imparare. […] La familiarità con l’ultimo gadget tecnologico o servizio è spesso meno importante del possedere la conoscenza critica necessaria per vivere in un ambiente di rete…”. Insomma, sia gli adulti che i giovani hanno un legame tale con i media che sono chiamati a compiere scelte concrete e nette su come vivere il loro rapporto nelle azioni quotidiane, affinché venga acquisito un vero senso critico in un mondo che sta diventando più virtuale che reale. Penso che bisogni fare una scelta fondamentale su chi vogliamo essere nella vita in relazione ai media: “Essere testimoni autentici (quando condividiamo, condividiamo noi stessi)”.
Concludendo l’articolo voglio ringraziare tutte quelle persone che vivono responsabilmente la loro esistenza e cercano di essere veramente integre in tutti gli ambiti della loro vita. Difatti, chi vive così rende bello anche l’uso dei media digitali, poiché essi sono una grandissima opportunità per l’umanità affinché possa trovare in essi tanto bene da diffondere il più possibile. Finisco con la citazione del professore Padula che ci mette davanti l’insegnamento più importante su noi e i media digitali: “Le tecnologie digitali, al di là degli algoritmi, sono semplicemente il traslato della nostra coscienza. Sta a noi colorarle di bellezza oppure ingrigirle e macchiarle di oscenità”.
Anagni, 4 giugno 2018 Flavio Emanuele