LA CATECHESI CRISTIANA – MESSAGGIO E NUOVI SPAZI E LINGUAGGI

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            «La sfida riguardante il mondo digitale, i social, in questo tempo confuso rappresentato dalla pandemia, è quella di farne strumenti (spazi) che ci avvicinino al prossimo enfatizzando ciò che ci unisce e non trasformandoli in un surrogato del pensiero».[1]

         La pandemia vissuta nel 2020 è un evento storico che ha modificato l’intero universo e l’umanità, mostrandoci in modo ancora più chiaro quanto siano importanti ed utili gli spazi digitali, tra i quali le reti sociali, anche per la catechesi per l’iniziazione cristiana e per tutte le giovani generazioni.

Nel periodo del lungo lockdown gli spazi digitali, tra i quali le reti sociali, sono stati gli unici ambienti comuni che ci hanno aiutato a mantenere in vita i rapporti personali con tutti coloro che non erano parte del nostro nucleo abitativo. Ci hanno aiutato a non farci sentire soli, a mantenere viva la relazione con i bambini e i ragazzi presenti nelle nostre parrocchie per provare almeno a far arrivare a loro e alle loro famiglie, anche attraverso il web, la nostra presenza, guardandoci in faccia e condividendo le difficoltà che quel periodo ci stava mettendo davanti, nel tentativo, nonostante la distanza fisica, di sentirci e ‘fare’ comunità.

Nella foto il ritiro online con suor Gloria Riva

Ora che ormai da qualche tempo siamo tornati ad incontrarci di persona e in presenza, è indispensabile domandarsi come quell’esperienza, che ci ha obbligati a prendere in considerazione gli ambienti digitali, può davvero continuare ad essere utile, tenendo anche conto che le giovani generazioni mostrano una grande tendenza ad un uso di spazi e linguaggi di comunicazione che sono fortemente influenzati dallo stile dei social network, ambiente in cui loro passano una buona parte del loro tempo. Vivono un’’immersione digitale’ che li fa entrare nel cosiddetto mondo dell’infosfera.  Nel collegamento digitale, che può avvenire anche con un semplice telefono, si effettua un’interazione umana con la macchina che ci introduce nel mondo digitale, che stimola l’uso dei nostri sensi, percezioni, della nostra immaginazione, attivando le nostre emozioni. Questa immersione nel digitale ha un effetto determinante sulle nostre vite e sui rapporti sociali e culturali. Entrando in internet ci si trova dentro un universo senza limiti, che ci può dare il senso di perdita della territorialità. Fino ai nostri nonni si conosceva il proprio paese, città e ciò che si riusciva a visitare di persona, ora si può girare il mondo attraverso un cellulare collegato ad internet.

Internet consente velocità, istantaneità e interattività che impattano nel nostro cervello al quale viene consegnata una dinamica nuova, che produce un’accelerazione celebrale, che attiva il nostro sistema nervoso, coinvolgendo tutti i nostri sensi, entrando in uno specifico ambiente digitale. In questo mondo digitale, impariamo a vivere una nuova logica, che si basa molto sugli stimoli e sulle reazioni del nostro cervello che riceviamo dalle immagini, parole, suoni presenti negli ambienti digitali. È importante valutare le nostre reazioni con l’ambiente digitale, siamo chiamati a molti stimoli, reazioni e velocità, per questo siamo anche chiamati a valutare attentamente l’interazione umana con il digitale, infatti alcuni studi ci ricordano che l’automazione eccessiva può far perdere all’uomo quelle capacità di pensare, creare e riflettere in profondità. Questo non significa che non dobbiamo essere consapevoli dei benefici che vengono offerti allo sviluppo umano, ma è importante educare ad un’etica, che ci possa aiutare a vivere in senso sano e creativo, aiutando le persone, in particolare le giovani generazioni, a capire come funziona la logica digitale, approfondendo i valori e l’importanza della coscienza nelle scelte e nelle decisioni. Entrare nel discernimento, per riconoscere, interpretare e scegliere. Si è chiamati a diventare digitali discernenti onlife, si è «chiamati ad ‘aprire gli occhi’ nel flusso delle connessioni digitali su ciò che si scrive, nella foto che si posta, nel commento che si lascia, nel profilo che si attiva, perché s’impari a decifrare, riconoscere, distinguere, capire, riflettere, accettare, accogliere, scegliere, decidere, e agire con digitale intelligenza.».[2] È solo nella consapevolezza che si può educare alla libertà, al rispetto per gli altri, al rispetto per se stessi, riconoscendo la sacralità del proprio corpo, il valore delle emozioni e dei sentimenti. Viviamo ormai in un mondo in cui realtà reale e realtà digitale si intersecano e si completano a vicenda, per i giovani, in particolare, queste 2 realtà diventano una sola, dove sempre più spesso l’immaginazione parla il linguaggio multidimensionale. Internet e le reti sociali sono i luoghi dove loro studiano, effettuano ricerche, fanno amicizie, passano il loro tempo libero, inseriscono la promozione personale e professionale.

Questo ci interroga su quanto gli operatori pastorali, in particolare i catechisti ed educatori, debbano prendere in considerazione le opportunità che le tecnologie digitali possono mettere a disposizione per entrare in comunicazione proprio con le nuove generazioni, aggiornando la tradizionale metodologia catechetica e individuando approcci nuovi o rivisitando quelli più tradizionali. Partendo da ciò che ci insegna il Vangelo, si deve provare ad andare oltre una trasmissione frontale, asimmetrica, provare ad attivare dei processi onlife, dove non ci sia più differenza tra online e offline. La novità del Vangelo va raccontata in modo semplice, andando al cuore della questione, anche nel mondo digitale è importante ed indispensabile essere credibili e coerenti, un Vangelo incarnato, rende credibili e apre all’autorità. L’autorità a cui è chiesto di insegnare, di interpretare e di diffondere la fede cristiana della Chiesa Cattolica, in modo amorevole, come una mamma sta con il proprio figlio, mostrando la ‘convenienza’ di questa appartenenza, anche imparando ad arrivare a persone che hanno un alfabeto diverso dal nostro.

Si deve, altresì, considerare ed evitare il rischio di farsi prendere dalla volontà di sperimentare a tutti i costi per non sentirsi ‘vecchi’ e ‘superati’, e di credere che basta avere qualche conoscenza tecnica degli spazi digitali per poterli padroneggiare ed addirittura usarli per fini educativi. È sempre più importante una formazione ed educazione, non si può avere una visione innocente del mondo digitale, diventare consapevoli delle potenzialità di questa realtà, non dimenticandoci e conoscendo le problematiche che si possono incontrare. Si possono incontrare maggiori rischi e pertanto occorre una maggiore preparazione, che deve dare ragione della speranza che è in noi, di fronte alle domande ed obiezioni. Si devono prendere in considerazione anche due temi importanti come la privacy e la cyberscurity, temi sui quali bisogna avere un’attenzione ancora maggiore, quando si tratta di minori, educandoci ed educando alla responsabilità e spirito critico verso il mondo digitale, sapendo che stare nel digitale può modificare il nostro modo di vedere il mondo e la realtà in cui viviamo, il nostro modo di esprimere le idee e noi stessi, chiedendo una grande responsabilità, per comunicare senza dominare, relazionarsi, ma senza controllare gli altri, esprimersi senza cedere al potere mondano.

 

Pertanto è nostra grande responsabilità non accontentarsi di iniziative isolate o limitate alla buona volontà del singolo, ma è venuto il momento di pensare all’esigenza di un ‘progetto’ catechistico, all’interno della parrocchia, della città o addirittura della Diocesi, dove si possa lavorare insieme per creare una catechesi che non perda la sua essenza evangelizzatrice, ma che possa aprirsi alla prospettiva onlife, imparando un linguaggio adeguato alle giovani generazioni con le quali dialogare, affinché possano sentirsi accolti all’interno di una comunità ecclesiale che sappia prendere in considerazione i loro bisogni e i loro desideri, sentendosi appartenenti ad una grande famiglia.

Un esempio interessante di piattaforma per la catechesi, pensata nella prospettiva onlife è #Giovani&Catechesi, progettata e promossa nel 2018 dal COP (Centro Orientamento Pastorale) in collaborazione con la Diocesi di Sora – Cassino – Aquino – Pontecorvo, in preparazione al Sinodo del 2018, ma pensata anche con la prospettiva di incoraggiare esperienze finalizzate a un uscire nel mondo digitale e imparare ad abitarlo. È una proposta che si rivolge a parrocchie, scuole e seminari, ai quali viene offerta la possibilità, attraverso dei laboratori, di abitare il mondo digitale accogliendo, dialogando e progettando. I laboratori sono stati pensati come dei ‘luoghi’ di esercizio di discernimento, quel discernimento indicato da Papa Francesco in riconoscere, interpretare e scegliere.

Maria Teresa Olivieri

 

Note

[1] Paolo Ruffini, prefetto del Dicastero per la comunicazione; intervento durante la presentazione del volume curato da Fabio Bolzetta, La Chiesa nel digitale. Strumenti e proposte, Sala Marconi del Palazzo dei media vaticani, 21 giugno 2022.

[2] Ammendolia F. – Petricca R., Chiesa e Pastorale digitale, In uscita verso una società 5.0, Il pozzo di Giacobbe, Trapani 2023, pag. 178

 

Bibliografia

Ammendolia F. – Petricca R., Chiesa e Pastorale digitale, In uscita verso una società 5.0, Il pozzo di Giacobbe, Trapani 2023.

Bolzetta F., La Chiesa nel digitale. Strumenti e proposte, Tau Editrice, Todi 2022.

 

Sitografia

https://www.difesapopolo.it/Diocesi/Catechesi-via-web.-L-annuncio-in-rete-e-possibile-meglio-non-improvvisare (ulimo accesso 14/06/2024)

https://www.avvenire.it/papa/pagine/papa-francesco-abitare-da-cristiani-il-digitale (ultimo accesso 14/06/2024)

https://www.osservatoreromano.va/it/news/2022-06/quo-139/come-abitare-da-cristiani-il-mondo-digitale.html (ultimo accesso 14/06/2024)

https://www.weca.it/ ultimo accesso 14/06/2024)

Le immagini sono presenti nei seguenti siti:

https://www.weca.it/tutorial/tutorial-stagione-6/catechesi-e-nuovi-strumenti-digitali-un-binomio-possibile/#

https://www.corrierecesenate.it/Cesena/Catechesi-online-nella-parrocchia-di-San-Pietro.-Le-testimonianze.-I-mezzi-di-comunicazione-tanto-demonizzati-sono-una-risorsa

https://www.chiesabellunofeltre.it/catechesi-online/

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