L’AZIONE CATTOLICA A PRIVERNO

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Breve storia dell’Azione Cattolica in Italia: Mario, Giovanni, Armida.

Le origini dell’Azione Cattolica risalgono al 1867 quando due giovani universitari, Mario Fani di Viterbo e Giovanni Acquaderni di Bologna, fondano la Società della Gioventù Cattolica italiana. Il motto, “ Preghiera, Azione, Sacrificio”, vuole sintetizzare la fedeltà ai quattro principi fondamentali:

  • L’obbedienza al Papa;
  • Un progetto educativo fondato sullo studio della religione;
  • Vivere la vita secondo i principi del cristianesimo;
  • Un diffuso impegno alla carità verso i più deboli e i più poveri.

La costituzione dell’associazione viene approvata il 2 maggio 1868 da Papa Pio IX.Nel 1872 si tiene a Venezia il primo congresso dei cattolici italiani: l’opera di Fani e di Acquaderni viene ufficialmente ribattezzata Società della Gioventù Cattolica Italiana. L’associazione cresce rapidamente e, in pochi anni, si diffonde nelle parrocchie di tutta Italia. In principio conserva una divisione che poi verrà superata.

Nel 1904, Pio X scioglie l’Opera dei Congressi a causa dei perduranti contrasti tra “intransigenti”e “innovatori”. L’anno seguente sempre Pio X pubblica l’enciclica Il fermo proposito (11 giugno 1905) con la quale promuove la nascita di una nuova organizzazione laicale cattolica che prende il nome di Azione Cattolica.

Nei primi anni di vita dell’Azione Cattolica si susseguono eventi significativi per il cattolicesimo: la condanna contenuta nel decreto “Lamentabili sane extitu” (3 luglio 1907) di Pio X, le 65 proposizioni antimoderniste e la scomunica del modernismo contenuta nell’enciclica “Pascendi dominicis gregis” (8 settembre 1907). Il modernismo e il relativismo vengono così etichettati dal pontefice come la sintesi di tutte le eresie. L’Azione Cattolica è voluta dal Papa come principale strumento di contrasto al modernismo. Il motto è PREGHIERA, AZIONE, SACRIFICIO, (P.A.S.) viene stampato come distintivo che tutti portano sulla giacca.

Un ruolo importante viene attribuito anche e soprattutto alle donne: il 1 ottobre 1918, a Milano, Armida Barelli, fonda la Gioventù Femminile di Azione Cattolica. La GF si diffonde rapidamente e diventa ben presto la più forte organizzazione dell’AC nel Paese. Organizza iniziative popolari, promuove la pubblicazione di libri, sostiene le missioni. Alcuni anni dopo, nel 1922, viene fondata anche la Federazione Italiana Uomini Cattolici: nascono così i gruppi adulti.

 

Nascita dell’Azione Cattolica a Priverno

L’Azione Cattolica a Priverno viene fondata nell’anno 1920 dall’avvocato Carlo Galli, Antonio Fontana, Antonino Viscardi (divenuto poi sacerdote, missionario).

I giovani sono numerosi e si danno il nome di CIRCOLO GIOVANILE S. TOMMASO D’AQUINO. Frequentano la chiesa di S. Giovanni Evangelista e si riuniscono in uno dei locali del Vescovado ubicato di fronte all’Istituto Baratta ex orfanotrofio femminile. La parte interna di questo locale è rinforzata da sbarre di ferro, ancora visibili, dopo aver subito diversi tentativi di sfondamento da parte della polizia fascista quando Mussolini abolisce tutti i movimenti e quindi anche l’A.C.

Molti giovani vanno in chiesa tutte le mattine, alla prima messa, e poi si vedono in sacrestia, di nascosto, dove fanno le loro “adunanze”. Fino a quando possono riunirsi mettono in discussione le politiche autoritarie adottate dallo Stato. Durante la guerra continuano gli incontri dove si parlava dei soldati al fronte, si prega per loro,si mandano aiuti concreti e lettere per non farli sentire troppo lontani da casa. È proprio in questo clima che avviene un episodio significativo, degno di nota,  documentato anche da fotografie, in cui si vedono  i fascisti che strappano la bandiera del Circolo dalle mani del socio Stefano Palombi, a Roma dove i giovani si sono recati per un convegno.

Dopo la seconda guerra mondiale l’Azione Cattolica nasce in tutte le parrocchie di Priverno: S. Maria, S. Giovanni, S. Nicola, S. Benedetto e S. Cristoforo. Le associazioni sono molto attive, le sedi brulicano di ragazzi e di giovani che le frequentano tutti i giorni per giocare a ping-pong, bigliardino, carte,  non c’è ancora la televisione,  le palestre e le piscine, i ragazzi per nuotare si recano al fiume Amaseno, che scorre proprio nella pianura alle pendici della collina di Priverno. Oltre a queste attività ludiche i ragazzi partecipano a due incontri settimanali di cultura religiosa su testi ufficiali dell’Azione Cattolica che consentono di partecipare, poi, alle gare regionali e nazionali.

Momenti significativi risultano essere la partecipazione di tutti i gruppi parrocchiali, alle processioni, dispostiin due file, una a destra e una a sinistra, dietro alla propria bandiera.

Segue un decennio di vuoto, dal 1965 al 1978. È proprio alle soglie degli anni ’80 che avviene un incontro provvidenziale tra il parroco Don Giovanni Battista Ficarola, Giovanni Zanda e Federico Donati. Il parroco viene incardinato nella parrocchia di S.Cristoforo nel 1976 e Giovanni Zanda in occasione del Battesimo di sua figlia viene a contatto con Don Giovanni Battista con il quale stringerà un forte rapporto di amicizia, di collaborazione nelle pratiche parrocchiali, che ancora oggi dura. Sempre in questo periodo un dirigente diocesano di Terracina chiede ai collaboratori del parroco Zanda e Donati di creare un gruppo di adulti e di famiglie interparrocchiali a Priverno.  Questo è il momento in cui a Priverno nasce l’Azione Cattolica. Nel 1978 il primo presidente è  Federico Donati che si darà subito da fare: il lavoro viene ispirato alla pastorale impostata dal parroco, il quale può avvalersi dei vari gruppi per portare avanti i programmi di catechesi, di liturgia e di carità.

Vengono compiute opere di ristrutturazione della parrocchia di S. Cristoforo: alcune sale vengono utilizzate per le attività di catechesi e incontri di convivialità, Da un tumulo di terra adiacente alle sale si ricava il giardino con un campo di calcetto. Tutto questo avviene grazie all’aiuto degli abitanti del quartiere e dei fedeli che si impegnano e sostengono il parroco non solo dal punto di vista pratico, nei lavori materiali,  ma anche con il sostegno affettivo.

Altra figura importante risulta essere Luigi Coluzzi il quale in occasione del sessantesimo anniversario,promosso dal Presidente diocesano Benito Forte, celebra l’Azione Cattolica attraverso i suoi ricordi.

I risultati nel tempo sono stati e continuano ad essere notevoli: l’Associazione ha esercitato, su diverse generazioni, da allora ad oggi, un’azione formativa considerevole verso tutti i fedeli di ogni provenienza, cittadina e non. Particolarmente importante per i bambini e i ragazzi è l’A.C.R. organizzata in incontri a cadenza settimanale, i diversi gruppi  svolgono attività adeguate ad ogni fascia di età.

Essendo molto vissuta dai giovani, si avvale dell’utilizzo dei social e di internet per divulgare messaggi, informazioni, appuntamenti. Molte parrocchie ormai hanno un loro profilo istagram in cui condividono le date di appuntamenti importanti, di momenti di festa e spirituali, foto che testimoniano le diverse esperienze. Divulgano inoltre la parola del vangelo periodicamente e, in special modo, nei momenti forti dell’anno liturgico. Questo mezzo è molto utile per far sì che le notizie raggiungano più persone possibili.

In estate poi, si organizzano  campi scuola, anch’essi per fasce di età. Ancora oggi si promuovono eventi in cui si ascoltano testimonianze di persone che hanno fatto parte dell’Associazione. L’8 dicembre c’è la festa dell’adesione con la celebrazione Eucaristica e il ricordo di tutti i defunti che ne hanno fatto parte.

 

Sitografia

https://azionecattolica.it Storia-azione-cattolica-italiana

https://it.wikipedia.org wiki Azione_Cattolica

https://www.isacem.it fondi-archivistici azione-cattolica

Altre fonti

  • Intervista al signor Giovanni Zanda, uno dei fondatori dell’Azione Cattolica a Priverno.
  • Intervista a Don Giovanni Battista Ficarola, parroco della Parrocchia S. Antonio Abate, Priverno.
  • Rita Visini “Chiesa, società e politica in Agro Pontino nel secondo dopoguerra” Editrice AVE

Le foto sono state recuperate dall’archivio personale del signor Giovanni Zanda e gentilmente concesse.

Tommasino Brusca

B1719

 

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