Le comunicazioni sociali in Giovanni Paolo II: una intuizione profetica che può aiutarci nel nostro presente

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Di Paolo Cola

Studente Istituto Teologico Leoniano di Anagni (FR)

«Carissimi fratelli e sorelle in Cristo, uomini e donne che avete a cuore la causa della dignità della persona umana, e voi, soprattutto, giovani del mondo intero, che dovrete scrivere una nuova pagina di storia per il duemila!»1 «La Chiesa – con il Concilio Vaticano II, del quale ricorre quest’anno il XX anniversario della conclusione, e poi con il successivo magistero – ha chiaramente riconosciuto la grande rilevanza dei mass-media nello sviluppo della persona umana. Sul piano dell’informazione, della formazione, della maturazione culturale, oltre che del divertimento e dell’impiego del tempo libero. Essa ha però anche precisato che essi sono strumenti al servizio dell’uomo e del bene comune, mezzi, e non fini»2.

Esordiva così Papa Giovanni Paolo II, nel suo messaggio in occasione della XIX Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali del maggio 1985, che fece eco alla proclamazione da parte delle Nazioni Unite, del 1985 come Anno Internazionale della Gioventù.

L’intuizione a favore delle giovani generazioni

Egli nel suo saluto iniziale, in maniera profetica, intuì appieno l’importanza e l’impatto che la trasformazione dei mezzi di comunicazione di massa avrebbero avuto negli anni a seguire. In particolare, indicò nelle giovani generazioni quelle che sarebbero state l’oggetto e gli utilizzatori di questi nuovi e dirompenti mezzi. Da li il richiamo all’aspetto della formazione e allo sviluppo umano della gioventù, che era e rimane le più esposta ai cambiamenti. Essendo in crescita, i giovani avrebbero dovuto ricevere una protezione particolare, più attenta alle loro esigenze.

Il riferimento alla dignità su questo punto, è centrale. Lo inseriva proprio all’inizio del messaggio, legandolo per sempre a quel mondo della comunicazione sociale, avviato in un vertiginoso quanto complesso e imprevedibile sviluppo.

Rivoluzione tecnocratica

Si parlava già di un’epoca tecnotronica, per via della stretta relazione fra tecnologia ed elettronica. Un’epoca attraversata da non pochi problemi, connessi con l’elaborazione di un nuovo ordine mondiale dell’informazione e della comunicazione, in rapporto alle prospettive aperte dall’utilizzo dei satelliti e dal superamento delle barriere dell’etere3. Pensiamo che nel novembre del 1985, Microsoft pubblicava Windows per l’IBM PC: In quel periodo storico l’Italia invece assisteva all’avvento delle TV locali, che pian piano avevano assunto caratura nazionale – come TV commerciali – secondo il modello statunitense.

Gli effetti sulla persona

«Si tratta di una rivoluzione che non solo comporta un cambiamento nei sistemi e nelle tecniche di comunicazione, ma coinvolge l’intero universo culturale, sociale e spirituale della persona umana. Essa, di conseguenza, non può rispondere semplicemente a proprie regole interne, ma deve trarre i propri criteri di fondo dalla verità dell’uomo e sull’uomo, formato a immagine di Dio»4.

Interessante quel riferimento al connubio tra tecnologia ed elettronica, e alla complessità e imprevedibilità del fenomeno. A distanza di qualche anno avrebbe rivoluzionato non solo il modo di comunicare, ma anche quello del formarsi e quindi del costruirsi una propria visione del mondo e dei suoi cambiamenti. Per non parlare della vertiginosità citata, che oggi potremmo legare al concetto di “velocità” di trasmissione, che in poco meno di un decennio avrebbe caratterizzato moltissimi aspetti della vita di ciascuno di noi.

Le “videodipendenze” anticipatrici delle attuali dipendenze da internet

Ma il Papa non si fermava solo agli aspetti culturali e sociali, inserendo tra gli elementi da tenere sotto la lente di ingrandimento, anche quello spirituale. Aspetti che seppe legare assieme, come se l’uno dovesse tener conto dell’altro, per un sano sviluppo della persona umana. Dunque il Papa ha anticipato tutte le potenzialità ma anche i rischi che si celavano dietro questa nuova realtà. Già parlava di videodipendenza, essendo i giovani dei recettori che non hanno ancora maturato una sufficiente coscienza critica5.

Parole che oggi suonano attualissime dinanzi alla nuova “dipendenza da internet”, associata ad un comportamento irritabile e umore negativo quando se ne è deprivati6Altro aspetto altrettanto attuale è quello relativo alla molteplicità di informazioni e di immagini che arrivano direttamente nelle case. Informazioni che oggi hanno oltrepassato le mura domestiche per arrivare pressoché ovunque, portando con sé un dispositivo tablet.

La videopornografia erede della videodipendenza

Il Papa evidenziava già la pericolosità di certi messaggi, trasmessi in TV perfino nelle ore di maggior ascolto del pubblico giovanile, contrabbandati da una pubblicità sempre più aggressiva, o proposti da spettacoli, dove sembra che la vita dell’uomo sia regolata soltanto dalle leggi del sesso e della violenza7. Oggi il fenomeno della videopornografia, è uno degli aspetti più inquietanti di quel fenomeno allora ancora al crepuscolo. Il fenomeno raccoglie nel mondo circa 3,3 miliardi di accessi al mese, con fatturati che si aggirerebbero a 20 miliardi di dollari complessivamente, e che coinvolge purtroppo anche minori 8.  Tutto ciò provoca su di essi gravissimi disturbi di personalità. La prima volta che la porno-dipendenza è stata descritta risale al 1995, descrizione svolta da Kimberly Young e successivamente inserita nel DSM- Manuale Diagnostico e Statistico delle Malattie Mentali 9

Cosa fare? Un strumento antico: la sinodalità

Da qui il Santo Padre nel punto 5 esortava in maniera accorata gli operatori nella comunicazione sociale a una seria e profonda riflessione. In primis ricordandogli che il loro è un compito esaltante e, insieme, molto impegnativo. Dall’impiego che essi faranno delle loro risorse di ingegno e di professionalità, dipende in larga misura la formazione di quei giovani. Parliamo di quella generazione che, domani, dovrà migliorare questa nostra società impoverita dei suoi valori umani e spirituali e minacciata dall’autodistruzione. Cionondimeno esortava genitori ed educatori a tre atteggiamenti che possiamo fare nostri anche oggi: Il dialogo, il discernimento critico, la vigilanza. Esse sono condizioni indispensabili per educare il giovane a un comportamento responsabile nell’uso dei mass-media.

Il Papa esortava quindi a ristabilire il giusto equilibrio, dopo l’eventuale impatto negativo con questi strumenti10

Nuovi strumenti come potenti canali di evangelizzazione

Tra le grandi opportunità offerte alla comunicazione sociale, il Papa evidenziava la possibilità che questi nuovi strumenti sarebbero potuti diventare potenti canali di trasmissione del Vangelo. Opportunità nuove sia a livello di pre-evangelizzazione sia di approfondimento ulteriore della fede, per favorire la promozione umana e cristiana della gioventù. Ma questo sarebbe potuto avvenire solo mediante una profonda azione educativa nella famiglia, nella scuola e nella parrocchia, attraverso catechesi e momenti di formazione. Un Vangelo presentato nella sua integralità, non tradito, non banalizzato, non ridotto strumentalmente a visioni socio-politiche, ma sull’esempio di Cristo perfetto comunicatore. Adeguarsi quindi ai recettori, alla mentalità dei giovani, al loro modo di parlare, al loro stato e condizione (Catechesi Tradendae, 35.39.40)11

Appello ai giovani: al lavoro per la pace!

Per ultimo, ma non per importanza, Giovanni Paolo II si rivolgeva direttamente ai giovani, che negli lunghi anni del suo pontificato sono stati una delle sue priorità, con un appello che definire profetico è poco.

“Carissimi giovani! Finora mi sono indirizzato al mondo degli adulti. Ma, in realtà, siete voi i primi destinatari di questo messaggio. L’importanza e il significato ultimo degli strumenti della comunicazione sociale dipendono, in definitiva, dall’uso che ne fa la libertà umana. Dipenderà quindi da voi, dall’uso che ne farete, dalla capacità critica con cui saprete utilizzarli, se questi strumenti serviranno alla vostra formazione umana e cristiana, o se invece essi si rivolteranno contro di voi, soffocando la vostra libertà e spegnendo la vostra sete di autenticità”12

Impegno e responsabilità

Il Papa intuì che il futuro dell’umanità sarebbe dipeso da come i giovani avrebbero affrontato e gestito questi strumenti. L’intensificarsi delle informazioni e delle comunicazioni avrebbe infatti modificato le forme del vivere sociale, come poi è avvenuto. L’esortazione era e rimane quella di tenere fisso lo sguardo sull’obiettivo comune: lavorare per una sola famiglia umana contro il disgregamento e la guerra; esortando ad essere «pronti a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi» (1 Pt 3, 15).

«Sì, proprio voi, perché da voi dipende il futuro, da voi dipende il termine di questo millennio e l’inizio del nuovo. Non siate, dunque, passivi; assumetevi le vostre responsabilità in tutti i campi a voi aperti nel nostro mondo!»13

Sitografia

(1) Giovanni Paolo II [Karol Wojtyla], papa, «Messaggio per la XIX Giornata Mondiale per le Comunicazioni Sociali» (19 magg.1985) [ultima consultazione: 13 gennaio 2022] https://www.vatican.va/content/john-paul-ii/it/messages/communications/documents/hf_jp-ii_mes_15041985_world-communications-day.html 

(6) Cfr. Istituto di Psicologia e Psicoterapia Comportamentale e Cognitiva, «Dipendenza da Internet»in IPSICO. [ultima consultazione: 13 gennaio 2022] https://www.ipsico.it/sintomi-cura/dipendenza-da-internet/ 

(8) Cfr. G. Rancilio, «Vite digitali. L’impero del porno online e la piaga dei minorenni», [ultima consultazione: 13 gennaio 2022] https://www.avvenire.it/rubriche/pagine/l-impero-del-porno-onlinee-la-piaga-dei-minorenni 

(9) D. Lacomonico, «Dipendenza da pornopografia: Sintomi, Cause e come superarla» [ultima consultazione: 13 gennaio 2022] https://www.studiocolamonico.it/blog/dipendenza-pornografia/ 

 

  1. Giovanni Paolo II [Karol Wojtyla], papa, «Messaggio per la XIX Giornata Mondiale per le Comunicazioni Sociali» (19 magg.1985), [ultima consultazione: 13 gennaio 2022].
  2. Ivi, n. 2
  3. Cfr. Ivi
  4. Ivi.
  5. Cfr. Ivi, n°4.
  6. Cfr. Istituto di Psicologia e Psicoterapia Comportamentale e Cognitiva, «Dipendenza da Internet», in IPSICO
  7. Cfr. Giovanni Paolo II [Karol Wojtyla], papa, «Messaggio per la XIX giornata» n. 4
  8. Cfr. G. Rancilio, «Vite digitali. L’impero del porno online e la piaga dei minorenni», [ultima consultazione: 13 gennaio 2022].
  9. D. Lacomonico, «Dipendenza da pornopografia: Sintomi, Cause e come superarla» [ultima consultazione: 13 gennaio 2022].
  10. Cfr. Giovanni Paolo II [Karol Wojtyla], papa, «Messaggio per la XIX giornata» n. 5
  11. Cfr. Giovanni Paolo II [Karol Wojtyla], papa, «Messaggio per la XIX giornata» n. 6
  12. Giovanni Paolo II [Karol Wojtyla], papa, «Messaggio per la XIX giornata» n. 7
  13. Cfr. Giovanni Paolo II [Karol Wojtyla], papa, «Messaggio per la XIX giornata» n. 7

Categories: Esame Leoniano 2022

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