Pandemia e Pastorale oggi: Sfide in Opportunità.

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Cosa ci dici tu..?

Nel tempo nostro abbiamo bisogno di buone notizie, siamo immersi oggi in un mondo molto inquietante. Si nota che prima che la Pandemia di Covid-19 ci lasci, ha scoppiato la guerra attuale tra Russia e Ucraina tra altre guerre nel mondo intero di cui si parla meno. Come tanti dicono, non è una guerra solo tra questi due paesi come sembra ma è una “guerra mondiale”. Siamo preoccupati così tanto perché non ci piace nessuno tipo di disagio, di fastidio come i tempi più difficili del Covid.

Siamo tutti Testimoni del tempo Covid-19 che è stato un bel fastidio a tanti e tutto il mondo. Tanto se n’è scritto, tutto il mondo ha vissuto questi momenti difficili, ogni persona ne ha esperienza, famigliare oppure comunitaria. Attesteremo piuttosto che le sfide vissute siano state anche momenti opportune nell’ambito pastorale.

Nessuno aveva previsto il Coronavirus: neanche coloro che, a cose fatte, hanno affermato di aver vaticinato la pandemia, di aver saggiamente previsto tutto, scrive il curatore del libro Contagiati: Pensieri, comportamenti, prospettive oltre il Coronavirus. Conferma ancora che:

La pandemia è arrivata, ha attraversato oceani e continenti seminando malattia e morte. Ha, al contempo, dato una scossa al sistema sanitario, ha generato una crisi economica di immense proporzioni; l’umanità si è trovata di fronte all’ennesima sfida globale (non subito percepita come tale), nella quale sono emerse risposte coraggiose e generose accanto a vecchi egoismi e a negazionismi dal sapore terrapiattista («è solo un’influenza», «no alle mascherine e alle restrizioni alla libertà individuale»). Lo shock generato dal virus ha richiesto di mettere in campo nuove risorse, di sviluppare azioni e reazioni – a volte dimostratesi efficaci, altre volte meno o per nulla – in campo medico e scientifico, politico, economico, sociale[1].

In riguardo delle epidemie nella storia umana, ne notiamo sette di grande gravità quanto scritto da Guiomar Huguet Pané sul sito di Storica National Geographic nel suo articolo intitolato «Le grandi epidemie della storia»: La peste di Giustiniano, la peste nera (tra il 1346 e il 1353), il vaiolo (1824-1829; 1837-1840;1870-1874), l’influenza spagnola nel 1918, l’influenza asiatica 1957-1960, l’influenza di Hong Kong 1968, il virus dell’immunodeficienza umana (HIV) dal 1981[2].

La Pandemia e Pastorale oggi: Sfide e Opportunità
La Pandemia e Pastorale oggi: Sfide e Opportunità

Cosa abbiamo fatto e vissuto durante il tempo della Pandemia con riferimento alla vita Pastorale

Papa Francesco nella sua omelia del Giovedì Santo, durante la Messa del Crisma 2013 chiese soprattutto ai sacerdoti riuniti a rinnovare la loro ordinazione ad essere pastori con “l’odore delle pecore” «questo io vi chiedo: siate pastori con “l’odore delle pecore”, che si senta quello…»)[3]. Si potrebbe chiedere come i pastori durante la pandemia potessero aggiungere ai loro fedeli per amministrare il servizio a loro dato e richiamato dal Santo Padre.

Nel Messaggio Video per l’emergenza da Coronavirus, Acerra, 10 marzo 2020 del Monsignor Antonio DI DONNA vescovo di Acerra in Campania, il vescovo condivide incoraggiando e insegnando i suoi fedeli sulla situazione in questione quanto ha colpita sia la vita sociale che ecclesiale alcune riflessioni e sentimenti:

Abbiamo sentito or stati chiesto (delle parole) la responsabilità e solidarietà e di assumere con serietà i sacrifici necessari. Abbiamo accettato con spirito di lealtà e collaborazione quanto è richiesto dalle Autorità competenti per affrontare al meglio il virus e limitare il contagio. Nell’area pastorale della chiesa la celebrazione dell’eucaristia e la possibilità di pregare insieme, le attività di catechesi, e i momenti di incontri non si facevano.[4]

In un mondo dove tutto è veloce, siamo stati invitati a stare a casa. Ci ha aiutato, scrive il vescovo, a dare valore a quei legami che troppo spesso diamo per scontati. Nel contesto europeo gli abbracci a cui si astenia erano evitati, ma con i mariti e le mogli, i figli, i genitori, hanno ritrovato la bellezza dello stare a casa, dello stare insieme.

Professore Pietro Angelo MURONI dell’Università Pontificia Urbaniana osserva queste parole scrivendo sulla Liturgia e new media: “estensione” della partecipazione attiva? «siamo passati dalla DAD (didattica a distanza) alla LAD (liturgia a distanza)…»[5].

Nel suo articolo il Professore voleva dire che l’uso dei media durante l’emergenza sanitaria è stata una modalità legata a un periodo storico particolare di difficoltà che forse in qualche senso ne avevo bisogno però occorre vigilare che questa modalità non sostituisca automaticamente la normalità del vivere insieme in presenza comunitaria ovvero parrocchiale le celebrazioni sacramentali.

Ci siamo voluti vicini tra i social media, abbiamo ammirato la normalità che ci mancava durante i duri lockdown della pandemia, nondimeno, i media ci fanno prossimi, (Scrive Massimiliano PADULA ), che «la prossimità quindi riguarda i media perché essi sono vere e proprie “opportunità pastorali” che contribuiscono non solo a comunicare ma anche a esprimere il dato umano che fa la chiesa. Con la prossimità (e con tutte le sue dimensioni compresa quella comunicativa) si deve infatti confrontare ogni singolo credente nella sua vocazione e, di riflesso, anche nel suo spazio comunitario e relazionale di azione»[6].

La pandemia infine come anche afferma il Monsignore Antonio (già sopra citato) «non è stato un tempo vuoto», in riguardo soprattutto dei pastori della Santa Chiesa, fratelli sacerdoti e religiosi, ma è stato un’occasione per ricoprire i rapporti personali con i fedeli, di essere disponibili all’ascolto. Riguardando sempre il futuro con speranza abbiamo preso delle opportunità per quanto riguarda le trasformazioni pastorali pensate e vissute in questo tempo storico della famiglia umana nonostante le situazioni sfidanti.

Tumusime Yowasi
Studente, Missionario della Consolata
tumusiimejoas@gmail.com

Note

[1]  BORSA G. (a cura di ), «Contagiati: pensieri, comportamenti, prospettive oltre il Corona virus», Dialogo Editore, Milano 2020, 5

[2] Cf…Guiomar Huguet Pané «Le grandi epidemie della storia»: https://www.storicang.it/a/le-grandi-pandemie-della-storia_14759/2#slide-1

[3]  FRANCESCO, Omelia. Giovedì Santo; Messa del Crisma (28 marzo 2013) https://www.vatican.va/content/francesco/it/homilies/2013/documents/papa-francesco_20130328_messa-crismale.html  

[4] MONSIGNOR ANTONIO DI DONNA La fede nel tempo della pandemia OMELIE E CATECHESI AL POPOLO a cura dell’Ufficio diocesano per le comunicazioni sociali http://www.diocesiacerra.it/wp-content/uploads/sites/2/2020/06/omelie20luglio.pdf 

[5] MURONI Pietro Angelo, «Liturgia nel Post-Pandemia: quali prospettive per la celebrazione liturgica nel “post Vaccino”», in Urbaniana University Journal 74 (2021) 2, 165-190.

[6]  Massimiliano PADULA, Comunica il prossimo tuo: cultura digitale e prassi pastorale, Paoline, Milano 2020, 12

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